Fonte: L’Espresso, Elisa Serafini

Al parco Benjasiri di Bangkok, centinaia di uomini e donne camminano, giocano a scacchi, si esercitano nel Tai-Chi o leggono. Insieme a thailandesi, ci sono cinesi, americani, olandesi, singaporiani, australiani. Tutti con una caratteristica: nessuno di loro lavora. Sono i pensionati emigrati in Thailandia, che vivono tra Bangkok e città minori, come Chiang Mai, nel Nord del Paese e Phuket, parte di un movimento demografico di emigrazione “senior” costituito da cittadini che scelgono di emigrare dopo i cinquant’anni, attratti da visti, progetti immobiliari, servizi sanitari e opportunità fiscali create ad hoc.
La “Silver Economy” fa gola a molti: un’industria che solo in Europa nel 2025 varrà 5,7 trilioni di euro, secondo una stima dalla Commissione Europea, con una crescita del 5% annuo, e che include servizi, assicurazioni, sanità, ma anche lifestyle, immobiliare, tecnologia e beni di consumo.
Oltre 300.000 over 65 italiani sono registrati come residenti all’estero, con una stima che supera il milione di casi reali. Secondo i dati dell’ultimo rapporto Migrantes, la presenza degli italiani all’estero è cresciuta dal 2006 a oggi del +91%, con il tasso sugli over 65 anni in crescita del +109,8%.
Città per over 50: l’alternativa “cool” alla struttura protetta è la senior gated community 
Clima temperato e sicurezza non rappresentano gli unici fattori di attrazione per i pensionati italiani. Per accogliere pensionati, in molti Paesi stanno nascendo progetti immobiliari dedicati. A Bangkok sarà inaugurato The Aspen Tree, complesso di ville e appartamenti acquistabili esclusivamente da over 50, integrati nel complesso Forestias, uno sviluppo da 3.6 miliardi di dollari distribuito su 640 mila metri quadri di spazi. Gli appartamenti dedicati ai senior si distinguono per struttura, governance e, soprattutto tecnologie, come sensori sui pavimenti per segnalare possibili cadute, spazi di condivisione ricreativi e l’assenza di barriere architettoniche. Le unità vengono concesse con un leasing di trent’anni, successivamente il diritto di proprietà ritorna allo sviluppatore «per poter evitare che gli appartamenti restino vuoti o contesi dagli eredi» racconta una referente. Le residenze per pensionati fanno parte della cultura americana delle senior gated community, progetti immobiliari che nulla hanno a che fare con il comune concetto di struttura protetta o RSA: le senior gated community sono vere e proprie città private dedicate ad adulti attivi, con campi da golf, negozi, strutture ricreative e ospedaliere. Negli Stati Uniti sono oltre 2000 e la più grande, The Villages, in Florida, conta oggi 120.000 abitanti e oltre 50.000 immobili.
Paesi a caccia di pensionati con visti dedicati.  
I pensionati presentano una caratteristica che li rende particolarmente graditi ai Paesi ospitanti: non hanno bisogno di lavorare e non esercitano concorrenza all’occupazione locale.  Per questo motivo sono nati programmi di sostegno all’immigrazione dedicati. In Asia, Indonesia, Filippine, Malesia e Thailandia propongono visti esclusivamente dedicati agli over 50 e ai pensionati, previa la verifica di alcuni requisiti patrimoniali e sanitari, e un deposito bancario.
Anche il Costa Rica concede visti di residenza ai pensionati, in questo caso, il requisito è esclusivamente di reddito: una pensione o una rendita da $1000 sono sufficienti a qualificare il richiedente, qualsiasi sia la sua età.
In Europa, dove le normative migratorie sono meno rilevanti per i cittadini italiani, Portogallo, Grecia e Spagna guidano la classifica dei Paesi più graditi. 
In Grecia, i pensionati italiani del settore privato possono ricevere la pensione detassata, e versare solo il 7% di imposte per 15 anni.
Per i pensionati del settore pubblico il paradiso fiscale è, da sempre, la Tunisia, che insieme a Senegal, Australia e Cile, è uno dei quattro Paesi al mondo dove anche i pensionati ex Inpdap possono ottenere una defiscalizzazione, con una tassazione che arriva a circa il 3-5% della pensione lorda annuale.
Ma c’è anche chi ha deciso di fare marcia indietro. Il Portogallo nel 2009 aveva lanciato un regime fiscale dedicato agli stranieri, l’NHR, con significativi benefici e la possibilità di ottenere un permesso di residenza attraverso alcune tipologie di investimento, tra cui l’acquisto immobiliare.

Anche a causa del successo del programma NHR, tra il 2016 e il 2019, il numero di transazioni immobiliari è cresciuto del 69% e il prezzo medio degli appartamenti per metro quadrato a Lisbona è aumentato di oltre il 70%​. Gli acquirenti stranieri spendono, in media, il 95% in più rispetto ai residenti, anche a causa di vincoli nel programma di residenza, e rappresentano il 12% di tutte le compravendite del Paese. Questi numeri hanno creato malcontento tra i residenti, costretti ad affrontare costi sempre più elevati, spingendo il governo ad annunciare la cancellazione del programma.
Questa dinamica inflazionistica non si è verificata, ad esempio, in Thailandia, dove il numero di immobili acquistabili da stranieri, è limitato al 49% dell’offerta di appartamenti.

L’Italia, intanto, non è rimasta a guardare: la Legge di Bilancio 2019 ha introdotto agevolazioni fiscali per i titolari di pensione estera che si trasferiscono nel Sud del Paese, ma i numeri sono molto limitati. A settembre 2023 erano solo 500 i pensionati stranieri formalmente registrati all’interno di questo regime, senza alcun rischio, o opportunità di vedere un innalzamento dei valori immobiliari locali.

Mi occupo di formazione e supporto giuridico per gli enti locali in tema di affidamento e gestione di servizi alla persona e alla comunità.

Roberto Onorati
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Progetto Autonomie Locali

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