
Negli ultimi anni, si è assistito a un’evoluzione significativa del rapporto tra Pubbliche Amministrazioni, enti del Terzo Settore e imprese, in particolare attraverso lo strumento dei patti di collaborazione.
Tali strumenti rappresentano un’applicazione concreta del principio costituzionale di sussidiarietà orizzontale, sancito all’articolo 118, ultimo comma, della Costituzione, secondo cui Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale.
L’esperienza concreta dimostra come i patti di collaborazione per la valorizzazione del patrimonio pubblico costituiscano un’occasione preziosa per sperimentare forme nuove di governance condivisa, fondate su principi di leale collaborazione, parità sostanziale tra i soggetti coinvolti, co-progettazione e corresponsabilità.
Tradizionalmente escluse dalla categoria dei “cittadini attivi” per via della loro natura for profit, le imprese stanno emergendo come attori fondamentali nei processi di rigenerazione urbana e di valorizzazione dei beni comuni.
La partecipazione delle imprese a questi percorsi non è soltanto possibile, ma auspicabile, nella misura in cui esse siano capaci di integrare la propria missione economica con obiettivi sociali e ambientali.
Le imprese, infatti, non sono più concepite esclusivamente come portatrici di interessi privati o commerciali, ma possono essere riconosciute come soggetti capaci di contribuire in modo sostanziale alla realizzazione dell’interesse generale.
Ciò si riflette, ad esempio, in attività come:
- rigenerazione urbana, mediante interventi di riqualificazione di aree degradate o in disuso;
- interventi di cura del verde pubblico, come la piantumazione e manutenzione degli alberi, la gestione sostenibile delle aree verdi urbane, la sostituzione di specie vegetali;
- progetti educativi e iniziative culturali, rivolti soprattutto alle scuole, su temi quali l’ambiente, la cittadinanza attiva, la sostenibilità e la tutela della biodiversità;
- collaborazione con enti del Terzo Settore, istituzioni e associazioni locali, in un’ottica di rete e di responsabilità condivisa.
Sotto il profilo soggettivo, il coinvolgimento delle imprese nei patti di collaborazione consente di valorizzare il loro potenziale spesso inespresso: competenze organizzative, disponibilità di risorse materiali e umane, capacità progettuali e visione strategica.
Questo potenziale, se orientato verso l’interesse generale, può arricchire e rafforzare l’intero impianto dell’amministrazione condivisa, configurando un nuovo paradigma collaborativo in cui il profitto non è in contrasto con la responsabilità sociale.
È vero che l’attività economica propria dell’impresa può far apparire la sua partecipazione come contraddittoria rispetto agli scopi del patto.
Tuttavia, nulla vieta che un’impresa persegua congiuntamente lo scopo di lucro e obiettivi sociali, contribuendo così attivamente ai processi di valorizzazione dei beni comuni, senza trarne un vantaggio economico diretto o esclusivo.
In questa prospettiva, l’impresa diventa una componente essenziale del “cantiere dell’amministrazione condivisa”, un soggetto capace di mettere a disposizione risorse e know-how a favore della comunità, promuovendo una cultura dell’innovazione civica e della sostenibilità.
Dal punto di vista normativo, diversi regolamenti comunali prevedono espressamente l’estensione della categoria dei “cittadini attivi” anche a soggetti con caratteristiche imprenditoriali o professionali, purché:
- non ricavino vantaggi economici diretti o esclusivi dall’attività sui beni comuni;
- operino senza finalità di lucro nel contesto specifico del patto;
- partecipino in una logica di responsabilità sociale, e non di marketing o promozione commerciale.
Queste condizioni sono essenziali per mantenere la coerenza con lo spirito dell’amministrazione condivisa e per garantire che il patto non venga snaturato a favore di interessi privatistici.
Il panorama contemporaneo evidenzia una crescente ibridazione tra il mondo del profitto e quello del non profit. Fenomeni come la corporate social responsibility, la diffusione delle benefit corporation (società benefit), e l’adozione di standard ESG (Environmental, Social and Governance), testimoniano una trasformazione strutturale in atto. Le imprese sono sempre più chiamate ad assumere un ruolo attivo nella produzione di valore sociale, ambientale e civico.
Si tratta di una “osmosi inversa” in cui l’impresa, tradizionalmente orientata al profitto, incorpora progressivamente finalità sociali che la rendono un interlocutore naturale per la pubblica amministrazione nei percorsi di co-progettazione e cura condivisa.
Resta però aperta una riflessione terminologica. L’uso dell’espressione “cittadini attivi” riferita anche alle imprese può risultare ambiguo, rischiando di generare confusione o diffidenza.
Una soluzione pratica può consistere nell’impiego di terminologie neutre e funzionali, come ad esempio “soggetti pattisti”, “parte contraente del patto”, oppure “attori dell’amministrazione condivisa”, in coerenza con la normativa regolamentare e con il principio di inclusività.
L’amministrazione condivisa rappresenta un’opportunità concreta per superare la tradizionale separazione tra pubblico e privato, promuovendo una governance partecipativa e orientata al bene comune.
In questo processo, anche le imprese possono e devono trovare spazio, non solo come erogatori di servizi o sponsor, ma come veri e propri partner civici nella costruzione di una società più equa, sostenibile e coesa.
Escludere ideologicamente le imprese da tali processi significherebbe privarsi di risorse, competenze e visioni fondamentali, soprattutto in un tessuto economico come quello italiano, costituito in larga parte da piccole e medie imprese con un forte radicamento territoriale. Il futuro dei patti di collaborazione passa anche attraverso il riconoscimento del ruolo attivo e responsabile dell’impresa, a condizione che essa agisca nel rispetto delle regole, in trasparenza e orientata al bene comune.
